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MauroV[reply:kHcBAA]Il nodo è tutto lì: tu dici "la Fede non è irrazionale", io invece sostengo che lo sia.
Ma ovviamente questo non è il luogo per affrontare un tema così importante, tanto più che io non devo convincere nessuno: nel mio mondo ideale c'è spazio per tutti, credenti (di varie fedi), atei, agnostici.
Scendendo poi alla ben più banale questione del Fuori Tema, io certamente avrei evitato, ma è risaputo che spesso, e purtroppo, molti credenti sono integralisti ed intolleranti.
Grazie per aver espresso il tuo punto di vista.
6 anni fa
CLOSE-ENOUGHE' lodevole che abbia argomentato il tuo concetto che fede e superstizione siano la stessa cosa. In precedenti post , critici verso chi faceva questo collegamento avevo sottolineato come questo fosse sbagliato, provocatorio o tutte e due le cose insieme; ma si ha il diritto di sbagliare e in fotografia (forse,probabilmente si ) il dovere di essere provocatori. La Fede non è irrazionale, indica dei rapporti casuali diretti, non richiede atteggiamenti pavidi e non è una patologia, ma tu certamente puoi pensarla diversamente. Anche per i credenti molte forme di devozione non corrispondono ai dettami del loro credo, penso all' uso strumentale del segno della croce o all' uso del rosario come catenina portafortuna, ai ceri etc. etc., quindi non è comunque passibile di ft una foto che hai cercato di validare e spiegare; resta il fatto che ci sia riuscito/a o meno, ma visto il livello delle foto concorrenti potrebbe non essere un problema.
Ma ovviamente questo non è il luogo per affrontare un tema così importante, tanto più che io non devo convincere nessuno: nel mio mondo ideale c'è spazio per tutti, credenti (di varie fedi), atei, agnostici.
Scendendo poi alla ben più banale questione del Fuori Tema, io certamente avrei evitato, ma è risaputo che spesso, e purtroppo, molti credenti sono integralisti ed intolleranti.
Grazie per aver espresso il tuo punto di vista.
Il termine deriva dal latino superstitiònem, composto da sùper (sopra) e stìtio (stato), sulla base di "stà re" o "sìstere"; venne impiegato da Cicerone nel De natura deorum per indicare la devozione patologica di chi trascorre le giornate rivolgendo alla divinità preghiere, voti e sacrifici, affinché serbi i suoi figli "superstiti" (cioè sani e salvi).[1] Da qui il termine, come espressione di atteggiamento di pavido uso del soprannaturale con lo scopo di scamparla. "
Dunque, a mio parere, fede e superstizione sono la stessa cosa….