FOTO ai CLOCHARD — Il forum di Fotocontest

FOTO ai CLOCHARD

CLOSE-ENOUGH

Dai tempi di Blow Up (1966) , anzi molto prima dal momento che Antonioni registrava una "moda" dei fotografi, il BARBONE è considerato un animale curioso, da fotografare perchè pittoresco, magari da lontano perchè puzza ( esattamente come i fiori, che sono considerati fotogenici e che possono essere fotografati da vicino perchè profumano).
Contro questa moda, anche per la banalizzazione e l' abuso nel proporre tali foto, alcuni critici, ad esempio Ando Gilardi ne la "Stupidità fotografica" hanno cominciato a far passare l' idea che fotografare un BARBONE fosse un oltraggio, una violenza, un offesa in primo luogo alla persona ritratta e successivamente all' originalità della foto.
In realtà, come sempre, la malizia è nell' occhio di chi guarda, e magari scatta da lontano (sia perchè usa il tele, sia perchè usa e basta la persona ripresa) o di chi riguarda, ovvero pensa che la foto sia nata per ottenere un facile consenso.
Questa contromoda poi , viene poi supportata molto da chi queste cose non le vuol vedere o tanto meno affrontare o risolvere.
In realtà chi vive per strada è una persona che ha molto da raccontare e molta voglia di farlo ; se , vi aggregate a una qualsiasi organizzazione di volontariato (Sant' Egidio, Caritas, Croce Rossa, Protezione cicle, City Angels etc,et,) per una cena di strada o semplicemente offrite un cappuccino a chi siede per stada , vi renderete conto come queste persone abbiano soprattutto voglia di parlare, essere ascoltate , e che non hanno generalmente nessun problema ad essere riprese. 
Capisco le perplessità di chi pensa che un contest, non sia il posto adatto, che unasingola foto possa apparire decontestualizzata e che il rischio della spettacolarizzazione o della banalizzazione sia ogettivo, ma proibirci da soli, censurarci preventivamente è molto più pericoloso perchè toglie visibilità a chi già ne ha poco e voce a chi vorrebbe parlare.
I problemi di consenso ci sono per queste foto, come per tutte quelle che ritraggono persone ( anche se cinicamente osservo molto meno per queste persone o i bambini che fotografiamo nel terzo mondo perchè non hanno la stessa tutela legale dei nostri bambini o dei nostri "pari" ). ma sono problemi già previsti e normati dal vecchio regolamento.
"To see the world, things dangerous to come to, to see behind walls, draw closer, to find each other, and to feel. That is the purpose of life.” ,
""Magnum is a community of thought, a shared human quality, a curiosity about what is going on in the world, a respect for what is going on and a desire to transcribe it visually".
Le linee programmatiche dei fotografi, che vorremo cercare di imitare, ci invitavano al rispetto ma ci ricordavano di cercare di vedere oltre i muri e secondo le qualità umane, spirito comunitario, curiosità, condivisione (TO COME TO, SHARED,RESPECT,FIND EACH OTHER,FEEL).