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Man portrait #378 — Il forum di Fotocontest

Contest talk

Man portrait #378

admin

Un contest dedicato al ritratto declinato al maschile. Aperto ad immagini anche a figura intera e ad autoritratti, le fotografie dovranno avere come soggetto principale un solo individuo di sesso maschile. Concorso fotografico proposto dall'utente Cottomano.

Qui il link al contest
10 anni fa 
ModeratoreGiudice scarso

utente cancellato

parla Francois Gilot, amante di Picasso:"...Matisse aveva un umorismo subliminale e si comportò come se non sapesse della mia relazione con Pablo. Gli disse che desiderava dipingere il mio ritratto, con il corpo blu e i capelli verdi. A casa, Pablo borbottò: "Come osa? Lo faccio io". Eravamo insieme da tre anni ma non mi aveva mai fatto un ritratto."...

dal basso della mia ignoranza, so molto poco di storia dell'arte come di tante altre cose: questa è la mia idea di "ritratto", ovvero qualcosa che si fonda sull'amore del ritraente verso il ritratto (verbo, non sostantivo), Il resto sono opere su commissione che, perfette tecnicamente, non mi dicono un granchè. E altro è un'esplosione figurativa, che per renderla non banale bisogna essere dei geni, altro è stravolgere l'idea di ritratto.... ho partecipato, con scarsissimo successo a lei è lei (la foto è su FC)... non lo so mica se ci proverò anche con questo contest... troppo difficile...
10 anni fa  

utente cancellato

Ma no è difficile nè più nè meno degli altri...  io a sto giro credo proprio rimarrò a guardare ma tu se hai qualcosa che ritieni buono buttati :thumbsup:
10 anni fa  

utente cancellato

mi buto mi butto, ma mi a che !non è morbido..." :D
10 anni fa  

Degomera681

Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

e infatti questa è l'altra posizione, ovviamente del tutto logica e comprensibile, sicuramente corretta per molti versi, ma... per tua stessa ammissione, direi, bisogna essere capaci o di molta empatia o di molta maieutica... scusa se rompo ma sempre di "amore", in senso molto ampio, si tratta... :)
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
la risposta di madison mi fa dire, senza alcuna malizia, ma certamente con spirito partigiano:  quante di queste foto sono state scattate da occhi di uomo e quante da occhi di donna? Sto cercando di capirlo così, semplicemente osservando con attenzione i volti, ma non è facile... e la domanda è: fanno foto migliori uomini e donne innamorati (in senso ampio e alto) dei loro soggetti in contest così particolari?
utente cancellato ha scritto:
le tue osservazioni Pongo sono molto interessanti e fanno vedere le cose sotto altri punti di vista. Da parte mia, ho visto si diversi interessanti 'ritratti' per come io personalmente intendo il termine. Molti scatti pero' mi lasciano alquanto perplessa ovvero: volti nascosti totalmente o parzialmente da oggetti/maschere/contesti vari; persone girate di spalle o di 3/4, paesaggi 'con' all'interno una sembianza presumibilmente maschile; volti storpiati o astratti; oltre ovviamente a bambini, foto sfocate etc.... l'uomo bello o brutto, giovane o meno giovane che sia, se ben ripreso puo' comunque generare una foto interessante :thumbsup:
Anch'io generalmente preferisco il ritratto "classico", ma tutto sommato meglio un po' di sperimentazione, piuttosto che la bella (a volte manco tanto) ragazza  truccatissima che va a farsi fare il servizio fotografico per mettere le foto su facebook. Diciamo che forse in Lei è lei c'erano più foto "imbarazzanti" :)
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
e infatti questa è l'altra posizione, ovviamente del tutto logica e comprensibile, sicuramente corretta per molti versi, ma... per tua stessa ammissione, direi, bisogna essere capaci o di molta empatia o di molta maieutica... scusa se rompo ma sempre di "amore", in senso molto ampio, si tratta... :)
Non sono d'accordo. Chi dice che l'arte debba essere "reale"? Tanto per fare un esempio, quando si pubblicizza un film dicendo che è "Tratto da una storia vera", perchè dovrei pensare che sia un bel film? Non lo giudicherò mai in base alla sua attinenza a fatti realmente accaduti. Così come non mi interessa che quello che viene raccontato in un romanzo sia davvero accaduto . Lasciando a parte il discorso del reportage, che ha lo scopo di immortalare e, soprattutto, rendere noto attraverso l'immagine un contesto o un avvenimento, etc., nella fotografia l'importante è la suggestione, è quello che l'immagine in sè, magari con l'aiuto di un titolo, comunica. Chiaro che dall'altra parte l'osservatore deve avere gli strumenti per decodificarla, ma questo è un altro discorso ancora. 
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
la risposta di madison mi fa dire, senza alcuna malizia, ma certamente con spirito partigiano:  quante di queste foto sono state scattate da occhi di uomo e quante da occhi di donna? Sto cercando di capirlo così, semplicemente osservando con attenzione i volti, ma non è facile... e la domanda è: fanno foto migliori uomini e donne innamorati (in senso ampio e alto) dei loro soggetti in contest così particolari?
utente cancellato ha scritto:
le tue osservazioni Pongo sono molto interessanti e fanno vedere le cose sotto altri punti di vista. Da parte mia, ho visto si diversi interessanti 'ritratti' per come io personalmente intendo il termine. Molti scatti pero' mi lasciano alquanto perplessa ovvero: volti nascosti totalmente o parzialmente da oggetti/maschere/contesti vari; persone girate di spalle o di 3/4, paesaggi 'con' all'interno una sembianza presumibilmente maschile; volti storpiati o astratti; oltre ovviamente a bambini, foto sfocate etc.... l'uomo bello o brutto, giovane o meno giovane che sia, se ben ripreso puo' comunque generare una foto interessante :thumbsup:
utente cancellato ha scritto:
Anch'io generalmente preferisco il ritratto "classico", ma tutto sommato meglio un po' di sperimentazione, piuttosto che la bella (a volte manco tanto) ragazza  truccatissima che va a farsi fare il servizio fotografico per mettere le foto su facebook. Diciamo che forse in Lei è lei c'erano più foto "imbarazzanti" :)
Si condivido pienamente quanto dici, infatti sia in questo che in altri contest preferisco mandare avanti gli scatti che giudico più diversi e originali. Per ritratto classico intendo un ritratto dove la persona è visibile, anche non completamente certo. Ma se è totalmente girata o mascherata, semplicemente non lo considero più un ritratto.
10 anni fa  

MrSpock

Degomera681 ha scritto:
Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
Sono assolutamente d'accordo, anche se bisogna considerare che in una foto di ritratto, la partecipazione del modello/a è altrettanto importante di quella del fotografo e anche questo fa la differenza tra una foto da manuale e quella da album di famiglia.

Senza fare nomi, le foto di Weston alla Modotti sono memorabili, ma lei era una professionista al pari del compagno.

Poi si sta su fc per giocare per cui è ammesso tutto e il contrario di tutto nei limiti del regolamento.

Quello che invece mi dà un po' di allergia è questo continuo richiamo all'originalità, alla sperimentazione... sempre, anche in un tema ben definito come il Ritratto.
Per carità, sperimentare è sempre stimolante, ma forse si dovrebbe prima essere capaci di fare eccellenti cose "normali".
Personalmente inizierò a sperimentare sul ritratto quando riuscirò a scattare immagini come quella qui sotto... circa nel 2380... ;)



10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruTerminatorGiudice ottimo

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
MrSpock ha scritto:
Sono assolutamente d'accordo, anche se bisogna considerare che in una foto di ritratto, la partecipazione del modello/a è altrettanto importante di quella del fotografo e anche questo fa la differenza tra una foto da manuale e quella da album di famiglia.

Senza fare nomi, le foto di Weston alla Modotti sono memorabili, ma lei era una professionista al pari del compagno.

Poi si sta su fc per giocare per cui è ammesso tutto e il contrario di tutto nei limiti del regolamento.

Quello che invece mi dà un po' di allergia è questo continuo richiamo all'originalità, alla sperimentazione... sempre, anche in un tema ben definito come il Ritratto.
Per carità, sperimentare è sempre stimolante, ma forse si dovrebbe prima essere capaci di fare eccellenti cose "normali".
Personalmente inizierò a sperimentare sul ritratto quando riuscirò a scattare immagini come quella qui sotto... circa nel 2380... ;)



D'accordo sulla sperimentazione, prima di iniziare una ricerca personale bisogna avere le basi (non a caso Picasso a 14 anni riproduceva alla perfezione i dipinti di Raffaello), però secondo me in questo contesto specifico, dove sinceramente non so quanti Weston ci saranno, a volte, e sottolineo a volte, preferisco chi osa un po', nonostante i risultati siano spesso biasimevoli. A proposito del ritratto Salgado diceva proprio che non è solo il fotografo a farlo, ma anche il soggetto ad offrirlo, quindi il punto che hai centrato con il riferimento alla Modotti, è che quando c'è un rapporto affettivo tra fotografo e soggetto, devono essere entrambi consapevolmente e attivamente coinvolti nel momento creativo. Ci sono casi in cui la persona che amiamo/conosciamo non può offrirci nessuna bella foto, per il semplice fatto che ad esempio tende a mettersi in posa o si rifiuta, etc. Può occasionalmente capitare di cogliere dei momenti spontanei e singificativi, ma non è comunque detto che la foto trasmetta qualcosa a terzi. 

10 anni fa  

utente cancellato

Anche un estraneo può "offrirci" una bella foto, perchè no.
10 anni fa  

bluvelvet

Posso esprimere un parere  sulla foto messa ad esempio? Probabilmente un'eresia, ma è ciò che penso. E' stato scelto di mettere sul primo terzo la linea degli occhi sacrificando la parte superiore del cappello... beh a me proprio non piace, mi da l'impressione di schiacciamento, di aver privato la foto di una parte essenziale del soggetto, o stringere di più o allargare, questa via di mezzo non mi scompiffera. :ermm:
10 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruGiudice ottimo

utente cancellato

bluvelvet ha scritto:
Posso esprimere un parere  sulla foto messa ad esempio? Probabilmente un'eresia, ma è ciò che penso. E' stato scelto di mettere sul primo terzo la linea degli occhi sacrificando la parte superiore del cappello... beh a me proprio non piace, mi da l'impressione di schiacciamento, di aver privato la foto di una parte essenziale del soggetto, o stringere di più o allargare, questa via di mezzo non mi scompiffera. :ermm:
Un po' è vero, ma secondo me la linea orizzontale della tesa funge da limite del cappello come elemento caratterizzante del soggetto, quindi non mi infastidisce perchè è parallela alla linea dello sguardo, che io ritengo costituisca il clou del ritratto. Parere personale.
10 anni fa  

MrSpock

Non è un eresia @bluvelvet la scelta compositiva è opinabile.
A me ha colpito l'espressività del soggetto e la potenza del bn sulla pelle, alla faccia dei modelli giovani e aitanti... per questo l'ho postata.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruTerminatorGiudice ottimo

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
MrSpock ha scritto:
Sono assolutamente d'accordo, anche se bisogna considerare che in una foto di ritratto, la partecipazione del modello/a è altrettanto importante di quella del fotografo e anche questo fa la differenza tra una foto da manuale e quella da album di famiglia.

Senza fare nomi, le foto di Weston alla Modotti sono memorabili, ma lei era una professionista al pari del compagno.

Poi si sta su fc per giocare per cui è ammesso tutto e il contrario di tutto nei limiti del regolamento.

Quello che invece mi dà un po' di allergia è questo continuo richiamo all'originalità, alla sperimentazione... sempre, anche in un tema ben definito come il Ritratto.
Per carità, sperimentare è sempre stimolante, ma forse si dovrebbe prima essere capaci di fare eccellenti cose "normali".
Personalmente inizierò a sperimentare sul ritratto quando riuscirò a scattare immagini come quella qui sotto... circa nel 2380... ;)



utente cancellato ha scritto:
D'accordo sulla sperimentazione, prima di iniziare una ricerca personale bisogna avere le basi (non a caso Picasso a 14 anni riproduceva alla perfezione i dipinti di Raffaello), però secondo me in questo contesto specifico, dove sinceramente non so quanti Weston ci saranno, a volte, e sottolineo a volte, preferisco chi osa un po', nonostante i risultati siano spesso biasimevoli. A proposito del ritratto Salgado diceva proprio che non è solo il fotografo a farlo, ma anche il soggetto ad offrirlo, quindi il punto che hai centrato con il riferimento alla Modotti, è che quando c'è un rapporto affettivo tra fotografo e soggetto, devono essere entrambi consapevolmente e attivamente coinvolti nel momento creativo. Ci sono casi in cui la persona che amiamo/conosciamo non può offrirci nessuna bella foto, per il semplice fatto che ad esempio tende a mettersi in posa o si rifiuta, etc. Può occasionalmente capitare di cogliere dei momenti spontanei e singificativi, ma non è comunque detto che la foto trasmetta qualcosa a terzi. 

a proposito di questo: la discussione, assai interessante, non è, e come avrebbe potuto?, nuova. nel saggio "lector in Fabula", Umberto Eco affronta da par suo il problema del significato e del significante dal punto di vista di chi scrive e di chi legge... direi che lo stesso si applica alla fotografia...

inoltre, aggiungo, è vero che si sta su FC per divertirsi, ma, dai vostri commenti, qui siamo di fronte ad un parterre de roi, di veri esperti che sono molto attenti ai particolari non solo tecnici ma anche, per esempio, compositivi, dello scatto. E come fa un povero dilettante come me a divertirsi? :D... (mi diverto, mi diverto, ma magari un poco più di benevolenza verso chi almeno ci prova...) ;)
10 anni fa  

utente cancellato

 Beh , mi permetto sul'esempio proposto : direi che in questo caso il soggetto ci ha messo tanto e il fotografo , dopo aver colto una buona espressione comunicativa , ha cercato di rovinare (a mio parere , sempre eh )  lo scatto con una postproduzione enfatica ed estrema , opinabile quanto la scelta compositiva (spero), giocando su  quel "fascino della ruga" che , come il fascino della porcellana dei  bimbi , mi è totalmente insopportabile! 8-) 

p.s. : pongo57 = fai il novizio e l'inesperto e mi citi Eco e la sua disquisizione su "significato e significante" ? Va di moda prendersi in giro? :P
10 anni fa  

utente cancellato

Lupo, lungi da me.... di fotografia - digitale perlomeno -sono sicuramente un inesperto... mai letto manco un libretto di istruzioni ... e si vede direi... che poi io legga molto su altri temi e magari trovi delle analogie, beh.. :D:D:D

(ps: di camera oscura in BN ne ho fatta tanta, però...)
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
Lupo, lungi da me.... di fotografia - digitale perlomeno -sono sicuramente un inesperto... mai letto manco un libretto di istruzioni ... e si vede direi... che poi io legga molto su altri temi e magari trovi delle analogie, beh.. :D:D:D

(ps: di camera oscura in BN ne ho fatta tanta, però...)
E allora , se di camera oscura ne hai fatta tanta e con applicazione e dedizione , di fotografia ne capisci più di cento "digitalizzati" , credi a me!  ;)
10 anni fa  

utente cancellato

si ma di teoria ne conosco proprio poca, cioè non ho basi solide ma solo una certa praticaccia, per cui quando leggo di istogrammi e temperature non ci capisco più molto... detto questo, domandina ina ina:

se, per ipotesi, presentassi una foto in tutto e per tutto identica al ritratto del Duca di Urbino di Piero della Francesca, secondo me non prenderebbe nemmeno un punto in scrutinio... e tu lo immagini certo perchè, vecchio volpone...:thumbsup::)
10 anni fa  

MrSpock

Degomera681 ha scritto:
Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
MrSpock ha scritto:
Sono assolutamente d'accordo, anche se bisogna considerare che in una foto di ritratto, la partecipazione del modello/a è altrettanto importante di quella del fotografo e anche questo fa la differenza tra una foto da manuale e quella da album di famiglia.

Senza fare nomi, le foto di Weston alla Modotti sono memorabili, ma lei era una professionista al pari del compagno.

Poi si sta su fc per giocare per cui è ammesso tutto e il contrario di tutto nei limiti del regolamento.

Quello che invece mi dà un po' di allergia è questo continuo richiamo all'originalità, alla sperimentazione... sempre, anche in un tema ben definito come il Ritratto.
Per carità, sperimentare è sempre stimolante, ma forse si dovrebbe prima essere capaci di fare eccellenti cose "normali".
Personalmente inizierò a sperimentare sul ritratto quando riuscirò a scattare immagini come quella qui sotto... circa nel 2380... ;)



utente cancellato ha scritto:
D'accordo sulla sperimentazione, prima di iniziare una ricerca personale bisogna avere le basi (non a caso Picasso a 14 anni riproduceva alla perfezione i dipinti di Raffaello), però secondo me in questo contesto specifico, dove sinceramente non so quanti Weston ci saranno, a volte, e sottolineo a volte, preferisco chi osa un po', nonostante i risultati siano spesso biasimevoli. A proposito del ritratto Salgado diceva proprio che non è solo il fotografo a farlo, ma anche il soggetto ad offrirlo, quindi il punto che hai centrato con il riferimento alla Modotti, è che quando c'è un rapporto affettivo tra fotografo e soggetto, devono essere entrambi consapevolmente e attivamente coinvolti nel momento creativo. Ci sono casi in cui la persona che amiamo/conosciamo non può offrirci nessuna bella foto, per il semplice fatto che ad esempio tende a mettersi in posa o si rifiuta, etc. Può occasionalmente capitare di cogliere dei momenti spontanei e singificativi, ma non è comunque detto che la foto trasmetta qualcosa a terzi. 

utente cancellato ha scritto:
a proposito di questo: la discussione, assai interessante, non è, e come avrebbe potuto?, nuova. nel saggio "lector in Fabula", Umberto Eco affronta da par suo il problema del significato e del significante dal punto di vista di chi scrive e di chi legge... direi che lo stesso si applica alla fotografia...

inoltre, aggiungo, è vero che si sta su FC per divertirsi, ma, dai vostri commenti, qui siamo di fronte ad un parterre de roi, di veri esperti che sono molto attenti ai particolari non solo tecnici ma anche, per esempio, compositivi, dello scatto. E come fa un povero dilettante come me a divertirsi? :D... (mi diverto, mi diverto, ma magari un poco più di benevolenza verso chi almeno ci prova...) ;)

@pongo57 credo che nessuno vada a controllare sulle foto postate qui su fc, se la linea dei terzi è proprio sugli occhi o quanto cappello manca nell'inquadratura ecc. ecc.

Diverso è analizzare l'immagine di chi viene considerato, a torto o a ragione, un maestro della fotografia contemporanea, come l'ungherese Elek Papp autore dello scatto che ho linkato.

@lupoalberto a me il fascino della ruga affascina... forse perchè mi ci sto rapidamente avvicinando... ;)

Comunque, visto che siamo in argomento e non è corretto giudicare un autore da una singola immagine, ecco il link al suo sito con tanto di galleria

http://pappelek.hu/bemutatkozas.html?lang=en
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruTerminatorGiudice ottimo

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
Vado controcorrente, ma secondo me amare la persona che si vuole ritrarre è controproducente. Un ritrattista non può farsi distrarre dai sentimenti, il buon ritratto è certamente rappresentativo del soggetto ma è anche una espressione estetica, e come tutte le espressioni estetiche è meglio che chi la produce non si faccia distrarre dai sentimenti.

Questo non vuol dire che i ritratti fatti alle persone amate siano per forza da buttare, ma che è più facile far parlare un linguaggio ampiamente condiviso ad un ritratto di un soggetto che non coinvolge sentimentalmente il fotografo, pittore o scultore.

Certo è che bisogna conoscere le caratteristiche e le peculiarità del soggetto, e se non si è una di quelle persone che capiscono gli altri al volo, chiedere al soggetto una serie di informazioni sul suo carattere e sul suo modo di vivere aiuta a comporne un'immagine credibile e interessante.
MrSpock ha scritto:
Sono assolutamente d'accordo, anche se bisogna considerare che in una foto di ritratto, la partecipazione del modello/a è altrettanto importante di quella del fotografo e anche questo fa la differenza tra una foto da manuale e quella da album di famiglia.

Senza fare nomi, le foto di Weston alla Modotti sono memorabili, ma lei era una professionista al pari del compagno.

Poi si sta su fc per giocare per cui è ammesso tutto e il contrario di tutto nei limiti del regolamento.

Quello che invece mi dà un po' di allergia è questo continuo richiamo all'originalità, alla sperimentazione... sempre, anche in un tema ben definito come il Ritratto.
Per carità, sperimentare è sempre stimolante, ma forse si dovrebbe prima essere capaci di fare eccellenti cose "normali".
Personalmente inizierò a sperimentare sul ritratto quando riuscirò a scattare immagini come quella qui sotto... circa nel 2380... ;)



utente cancellato ha scritto:
D'accordo sulla sperimentazione, prima di iniziare una ricerca personale bisogna avere le basi (non a caso Picasso a 14 anni riproduceva alla perfezione i dipinti di Raffaello), però secondo me in questo contesto specifico, dove sinceramente non so quanti Weston ci saranno, a volte, e sottolineo a volte, preferisco chi osa un po', nonostante i risultati siano spesso biasimevoli. A proposito del ritratto Salgado diceva proprio che non è solo il fotografo a farlo, ma anche il soggetto ad offrirlo, quindi il punto che hai centrato con il riferimento alla Modotti, è che quando c'è un rapporto affettivo tra fotografo e soggetto, devono essere entrambi consapevolmente e attivamente coinvolti nel momento creativo. Ci sono casi in cui la persona che amiamo/conosciamo non può offrirci nessuna bella foto, per il semplice fatto che ad esempio tende a mettersi in posa o si rifiuta, etc. Può occasionalmente capitare di cogliere dei momenti spontanei e singificativi, ma non è comunque detto che la foto trasmetta qualcosa a terzi. 

utente cancellato ha scritto:
a proposito di questo: la discussione, assai interessante, non è, e come avrebbe potuto?, nuova. nel saggio "lector in Fabula", Umberto Eco affronta da par suo il problema del significato e del significante dal punto di vista di chi scrive e di chi legge... direi che lo stesso si applica alla fotografia...

inoltre, aggiungo, è vero che si sta su FC per divertirsi, ma, dai vostri commenti, qui siamo di fronte ad un parterre de roi, di veri esperti che sono molto attenti ai particolari non solo tecnici ma anche, per esempio, compositivi, dello scatto. E come fa un povero dilettante come me a divertirsi? :D... (mi diverto, mi diverto, ma magari un poco più di benevolenza verso chi almeno ci prova...) ;)
MrSpock ha scritto:

@pongo57 credo che nessuno vada a controllare sulle foto postate qui su fc, se la linea dei terzi è proprio sugli occhi o quanto cappello manca nell'inquadratura ecc. ecc.

Diverso è analizzare l'immagine di chi viene considerato, a torto o a ragione, un maestro della fotografia contemporanea, come l'ungherese Elek Papp autore dello scatto che ho linkato.

@lupoalberto a me il fascino della ruga affascina... forse perchè mi ci sto rapidamente avvicinando... ;)

Comunque, visto che siamo in argomento e non è corretto giudicare un autore da una singola immagine, ecco il link al suo sito con tanto di galleria

http://pappelek.hu/bemutatkozas.html?lang=en
Non male l'ungherese, direi :)
10 anni fa  

utente cancellato

CASPITA!!!!! Che meraviglia di B/N. Grazie Spock, non lo conoscevo:)

PS: controllano, controllano....
10 anni fa  

utente cancellato

ok ok, tutti molto interessanti i vostri discorsi, ma alla fin della fiera e nonostante i succulenti premi in palio, la mia richiesta per un modello non è stata considerata minimamente :'( forse dovevo specificare che non mi interessa la bellezza o l'età oppure alzare la posta in gioco... ok allora offro una discografia completa di gigi d'alessio! mi voglio rovinare!
10 anni fa  

utente cancellato

... e qui, voglio vedere chi mi dice di no! :D
10 anni fa  

utente cancellato

Beh , il fotografo è bravo ; diciamo allora che questa foto proposta non mi piace , per i motivi suddetti ....e non ostante il buon soggetto! E ribestemmio se riaffermo (l'ho detto altre volte) che considero la "ragazza afghana" di certo non la foto più coinvolgente di McCurry ? Sicuramente la più ruffiana! Adatta a vendere! 8-)
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
... e qui, voglio vedere chi mi dice di no! :D
Ben... se non ti interessa ne l'età ne la bellezza direi che faccio a caso tuo comunque la discografia te la puoi tenere m'accontento di qualche giro di birre :P
10 anni fa  

bluvelvet

utente cancellato ha scritto:
... e qui, voglio vedere chi mi dice di no! :D
io!!
Senza voler offendere i fan del gigi nazionale, quel genere non rientra nelle mie corde... certo, se mi proponessi la discografia (ma solo completa) di leone di lernia... beh non avrei alcun dubbio sul da farsi!! 
10 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruGiudice ottimo

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
... e qui, voglio vedere chi mi dice di no! :D
bluvelvet ha scritto:
io!!
Senza voler offendere i fan del gigi nazionale, quel genere non rientra nelle mie corde... certo, se mi proponessi la discografia (ma solo completa) di leone di lernia... beh non avrei alcun dubbio sul da farsi!! 
Infatti era ironico :D
10 anni fa  

bluvelvet

Io invece sono serissimo
10 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruGiudice ottimo

AGATA

una domanda: ma se qualcuno ha postato una foto a colori in un concorso, può riproporre la stessa foto in bianco/nero in un altro?
10 anni fa  
FuoriclasseChiacchieroneGuruPrecisinoGiudice medio